Perché supportare il bassfishing agonistico per le aziende di settore è un obbligo?
Le gare di pesca al Black Bass prima non c’erano. Solo fino al 1995 circa, c’era solo la pesca con le esche artificiali a spinning anche se qualche pioniere si dedicava già al solo boccalone.
All’epoca pescavo un po’ con tutte le tecniche ed ero già un moschista appassionato. Non avevo tanto tempo libero e di media pescavo non più di due, tre volte al mese. Quindi per la pesca spendevo circa 250 euro l’anno (più o meno 500 mila lire, tutto compreso). E questo era il mio trend di spesa medio che avrebbe potuto protrarsi per molti anni.
Nei primi anni 2000, complice il ritorno Firenze dopo 10 anni di lavoro a Milano, ho ripreso a frequentare i vecchi amici e compagni di pesca. Così mi sono avvicinato alla pesca al black bass da natante e poi alle gare, anche se (lo ammetto) con molto scetticismo. Poi, facendo coppia fissa con il mio amico Massimo abbiamo deciso di partecipare più assiduamente a questo tipo di strane competizioni. E nel 2005 siamo arrivati ad una finale di Campionato Italiano classificandoci dodicesimi. Dal 2005 al 2016, abbiamo poi partecipato abbastanza assiduamente ai circuiti agonistici di bassfishing con discreti risultati e ovviamente migliorato e completato via via sia l’attrezzatura che la nautica e fatto anche alcuni viaggi all’estero (Spagna e America).
Basandomi sulla nostra stessa esperienza, per curiosità, ho voluto calcolare la spesa media di un pescatore a spinning con o senza il bassfishing agonistico e per avere un quadro completo ho considerato la nostra stessa coppia di agonisti in 10 anni di attività.
NAUTICA
Battellino gonfiabile Fish Hunter (nuovo) + motorino elettrico + batteria;
Gommoncino pagliolato (usato) + 2 motori elettrici + batterie;
Bellyboat modello base (nuovo);
Pontoon modello base (nuovo);
Barchino alluminio (tipo Canadian, usato) + motore termico 10cv + motore elettrico + batterie + carrello;
Bass boat alluminio + motore termico 40cv + motore elettrico + batterie + carrello;
Bass boat vetroresina + motore termico 200cv + motore elettrico + batterie + carrello;
John boat (tipo Canadian, nuova, autopianalata e accessoriata) + 2 motori elettrici + batterie + carrello;
Ecoscandagli e GPS: 10.000,00 euro
Manutenzione generale in 10 anni;
Totale: 83.000,00 euro circa
ATTREZZATURA (per due)
Canne (16 a testa, anche usate); Mulinelli (16 a testa, anche usati); Esche; Attrezzatura varia; Abbigliamento tecnico;
Totale: 60.000,00 euro
Quindi totale speso per il bass fishing in due in dieci anni: 143.000,00 euro.
Ora, considerando i 250 euro spesi all’anno in spinning prima del bassfishing, moltiplicato per 10 (anni) e duplicato (due pescatori) si arriva appena a 5.000 euro. La differenza è notevole. Vuol dire che l’avvento del bassfishing ha fatto si che una coppia di pescatori normali abbia speso 138.000,00 euro in più di quanto avrebbe plausibilmente speso, solo sul bassfishing agonistico. Ma arrotondiamo pure a 130, per difetto.
Se vogliamo dare dei numeri riferiti a tutto il movimento, non resta che moltiplicare i 130 per un congruo numero di agonisti in attività negli ultimi anni. Anche se fossero solo 200 (per mantenere una media credibile) la cifra totale sarebbe questa: 26.000.000,00 di euro.
Quindi se le aziende italiane che operano nel settore non riconoscono che grazie al bassfishing agonistico (perché le gare sono la vetrina del bassfishing) hanno potuto aprire un mercato che prima in Italia non c’era, e che genera un movimento economico pari a circa 2.600.000,00 euro l’anno, non si dimostrano certamente coerenti con la realtà dei fatti.
Dovrebbe essere un obbligo morale ed etico investire (con supporti anche monetari) nel bassfishing agonistico, senza differenze o simpatie particolari, a riconoscenza del ruolo fondamentale che questa disciplina svolge nel panorama economico di settore. Non farlo è soprattutto un affronto a tutti quegli agonisti che spendono di tasca propria. Purtroppo senza gli adeguati supporti l’agonismo in questa disciplina potrebbe anche finire, e senza la giusta visibilità anche tutto il movimento potrebbe spegnersi lentamente.
Per una qualunque azienda che operi nel settore, sponsorizzare una gara di bassfishing non può significare aspettarsi un ritorno d’immagine o ancora meno, economico. L’Italia non è l’America e i nostri numeri sono troppo piccoli. È solo un investimento sul futuro della propria azienda.